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Tecnologie e Diagnostica per la Conservazione e il Restauro del Patrimonio Culturale

Fregio 11
What is the objective of the course? What is it?
What does it train you for?

Il corso forma laureati con un ruolo chiave nella diagnostica, tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale.

La figura professionale rientra tra i “professionisti competenti a eseguire interventi sui beni culturali” (DM n. 244/2019) con focus sull’esperto di diagnostica e scienze applicate ai beni culturali (conservation scientist) di terza fascia (EQF 6).

Questo professionista utilizza tecnologie innovative e metodi scientifici per analizzare materiali di reperti e opere d’arte, valutare lo stato di conservazione e sviluppare strategie per la loro conservazione.

Obiettivo del corso è formare laureati capaci di analizzare e documentare la materia costitutiva e il degrado dei beni, partecipando a indagini diagnostiche sui materiali, tecniche di produzione e stato di conservazione.

I laureati dovranno conoscere le principali tecniche diagnostiche per la conservazione del patrimonio, con competenze in indagini, monitoraggio, informatizzazione e gestione dati, correlando degrado e ambiente di conservazione e valutando l’efficacia degli interventi.

Queste attività sono fondamentali per pianificare interventi sostenibili e rispettosi dell’integrità storica e artistica e per approfondire questioni di autenticità e provenienza.

Il corso mira a formare esperti capaci di collaborare con restauratori, storici dell’arte, archeologi, fornendo supporto tecnico-scientifico tramite diagnostiche non invasive, tecnologie digitali e approcci interdisciplinari.

Fregio 11
What do you learn?

Il percorso formativo offre una solida preparazione interdisciplinare che integra competenze di chimica, statistica, biologia, geologia, con nozioni metodologiche e contenuti di base delle discipline storico-archeologiche e storico-artistiche, scienze delle costruzioni e legislazione dei beni culturali. È data particolare attenzione alle conoscenze tecnico-scientifiche all’avanguardia in particolare relativamente alle caratteristiche materiche del bene culturale e alle proprietà dei materiali di cui è costituito, alle strumentazioni e tecnologie avanzate e i metodi dell’archeometria, ai protocolli e alle metodiche di acquisizione e utilizzo dei dati di diagnostica.

Il Laureato acquisirà conoscenze di chimica fisica dei materiali, di tecniche e materiali per il conservazione e le principali problematiche archeologiche e conservative, nonché norme legislative e deontologiche utili all'esercizio dei vari aspetti dell'attività professionale.

Il percorso formativo prevede un'idoneità della lingua inglese e un tirocinio presso un'istituzione pubblica, un ente di ricerca o una azienda privata.

Per la prova finale lo studente realizzerà e discuterà un elaborato relativo ad un'attività di progettazione o di ricerca sperimentale o bibliografica.

Fregio 11
What can you do with it?

Il Laureato può accedere alla Laurea Magistrale in Scienze per la conservazione dei beni culturali o in Tecnologie per la conservazione dei beni culturali e altre discipline scientifiche e tecnologiche legate alla tutela del patrimonio culturale, secondo i criteri stabiliti dal DM 270/2004 e dalle normative del singolo ateneo e dai corsi di Laurea offerti.

Il diagnosta dei beni culturali è una figura altamente specializzata e versatile, con opportunità sia nel settore pubblico sia privato, in Italia e all’estero.

Gli sbocchi lavorativi sono molteplici e si collocano in diversi ambiti legati alla conservazione, alla ricerca e alla gestione del patrimonio culturale.

L’esperto in diagnostica può lavorare presso enti pubblici che si occupano di tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale, come le soprintendenze archeologiche, artistiche o paesaggistiche.

Nel settore privato può lavorare presso aziende che sviluppano strumentazioni per la diagnostica, può offrire servizi di consulenza per istituzioni, restauratori e privati e con enti culturali e media per la promozione della conoscenza del patrimonio culturale.

Possono inoltre trovare impiego come ricercatori nelle università e nei centri di ricerca per sviluppare nuove tecniche di analisi diagnostica o per approfondire la conoscenza sui materiali e le tecniche artistiche del passato.

Possono collaborare con enti come Unesco, Icomos o Iccrom per la tutela del patrimonio culturale in contesti internazionali.