Ingegneria Biomedica
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Qual è l’obiettivo del corso? Cos'è?
A cosa prepara?
A cosa prepara?
Il Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Biomedica nasce come naturale prosecuzione del Corso di Laurea in Ingegneria Biomedica, per formare figure professionali con competenze interdisciplinari negli ambiti dell'ingegneria dei biomateriali, delle tecnologie hardware e software, della biomeccanica, della medicina rigenerativa e di dispositivi per uso biomedicale (meccanici, elettronici, robotici), oltre che sul collaudo e manutenzione delle apparecchiature impiegate in strutture sanitarie.
Il percorso formativo è organizzato in modo tale da fornire agli allievi una solida formazione nel campo delle metodologie e delle tecnologie dell'ingegneria, applicate alle problematiche medico-biologiche.
La prima parte prevede insegnamenti obbligatori nei settori caratterizzanti dell’Ingegneria biomedica (bioingegneria e discipline biomediche) che spaziano dall’analisi e modelli di segnali biomedici, all’ingegnerizzazione dei tessuti, alla bioingegneria cellulare, alla strumentazione diagnostica per immagini, alle tecnologie di medicina rigenerativa, con ampi spazi di apprendimento in laboratorio.
La seconda parte del percorso formativo fornisce competenze più specifiche negli ambiti: biomeccanica, tecnologie biomediche dell’informazione, biomateriali per medicina rigenerativa, per mettere allo studente di specializzarsi nell’ambito di maggiore interesse, acquisendo conoscenze e approfondendo tematiche applicative anche grazie ad ampi spazi dedicati a tesi di laurea e tirocinio.
Cosa si impara?
ll Laureato Magistrale in Ingegneria Biomedica acquisisce una solida formazione di base nelle discipline ingegneristiche che sono integrate e coadiuvate dalle conoscenze specifiche nei diversi ambiti specifici.
Nell’ambito dei biomateriali, consolida la preparazione sulle loro principali proprietà e caratteristiche e sulla natura delle interazioni fra questi e i tessuti biologici.
Inoltre, è in grado di progettare sistemi artificiali per il recupero funzionale del tessuto o organo da sostituire, integrare o riabilitare.
Nell’ambito delle tecnologie per la diagnostica, consolida la preparazione sull’analisi, la modellazione e l’elaborazione dei segnali biomedici, nonché nel settore elettronico, meccatronico e robotico, coadiuvata da una preparazione di base nel settore medico-biologico con conoscenza delle applicazioni specifiche.
Deve essere in grado di elaborare ed analizzare segnali, immagini e dati medico-biologici, e deve sapere applicare le tecniche di progetto di circuiti elettronici, gli strumenti metodologici ed i metodi quantitativi per lo studio di sistemi fisiologica.
Nell’ambito della biomeccanica, il Laureato consolida la preparazione e le conoscenze per le applicazioni biomeccaniche e di studio del movimento, nonché di dispositivi funzionali per il rilascio controllato.
In particolare, deve sapere utilizzare gli strumenti metodologici e di calcolo necessari per la descrizione dei fenomeni di trasporto di fluidi e di sostanze in ambito biomedico.
Cosa si può fare dopo?
ll Laureato Magistrale in Ingegneria Biomedica può operare sia nella libera professione, che in industrie, strutture ospedaliere, sanitarie e laboratori clinici specializzati, in centri di ricerca e università .
I laureati saranno in grado di lavorare in diversi ambiti e settori produttivi: ricerca, progettazione e produzione di biomateriali con particolare riferimento a quelli per dispositivi, sistemi e apparecchiature biomediche per diagnosi, cura e riabilitazione; progettazione, produzione, gestione e collaudo di apparecchiature medicali e diagnostiche; soluzione di problemi metodologici e tecnologici in ambito fisiologico; erogazione di servizi sanitari, informativi e di assistenza diagnostica; ricerca, modellazione e gestione di strutture e componenti biomeccanici, bioartificiali, biologici e protesici.
In accordo con la vigente normativa, il Laureato in Ingegneria Biomedica può accedere alla libera professione previo superamento dell'Esame di Stato e iscrizione all'albo.
Dopo un successivo periodo di tirocinio e sotto la guida del relativo esperto qualificato, può accedere all'esame di abilitazione per l'iscrizione nell'elenco degli esperti qualificati di primo livello incaricati della sorveglianza fisica della radioprotezione.