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Scienze della Comunicazione per le Culture e le Arti

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Qual è l’obiettivo del corso? Cos'è?
A cosa prepara?

Gran parte del progresso scientifico degli ultimi tempi ha riguardato il potenziamento delle possibilità che l’uomo  ha  di  comunicare.  I mezzi di cui disponiamo oggi hanno moltiplicato a dismisura i flussi comunicativi, dimostrando un’efficacia senza precedenti nel dar forma al mondo e alla nostra vita sociale. Politica, scienza, commercio, ma anche la semplice quotidianità, sono cambiate profondamente, sollevando sfide culturali di notevole importanza. I corsi in Scienze della Comunicazione sono nati per far fronte a queste esigenze, imparando prima a conoscere e poi a governare i meccanismi che caratterizzano contesti culturali più o meno specifici. Il corso dedicato alle Culture e le arti approfondisce gli aspetti culturali che innervano e guidano il mutamento continuo che caratterizza la comunicazione. Un particolare interesse viene rivolto al mondo delle arti inteso in senso ampio, includendovi non solo saperi consolidati come la storia dell’arte o la letteratura, ma anche il cinema, la televisione, la cultura visuale, la musica e tutto ciò che ha a che fare con il web e i media digitali. I campi di applicazione di tali saperi sono dunque i più diversi: dalla gestione del patrimonio culturale classicamente inteso (musei, monumenti ecc,) alla creazione di prodotti culturali nuovi, come per esempio le tante forme di neotelevisione che utilizzano canali a copertura globale gratuita come YouTube.

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Cosa si impara?

Il campo di studi delle Scienze della comunicazione è per sua stessa natu ra multidisciplinare e soggetto a un’evoluzione continua dei contenuti. Gli insegnamenti riguardano pertanto aree del sapere molto diverse fra loro, nella convinzione che, per capire il mondo della comuni cazione contemporaneo, sia di cruciale importanza fare interagire conoscenze diverse. Specie se l’obiettivo è quello di innovare. Troviamo allora ambiti come la Storia della cultura, la Teoria della letteratura, la Storia dell’arte, il Cinema e i media, la Sociologia, la Semiotica, la Linguistica, il Diritto a cui si aggiungono le Tecnologie digitali per i beni culturali ma anche la Filosofia sociale e l’Estetica. Una particolare attenzione è rivolta alle lingue e alle letterature di diverse culture, che rispecchia la necessità di un approccio multiculturale a questo tipo di studi. Per un elenco completo delle materie si consiglia di consultare on-line l’Offerta Formativa Unipa (offweb. unipa.it).

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Cosa si può fare dopo?

Lo sbocco primario sono i Corsi di Laurea Magistrale in Comunicazione per il patrimonio culturale o in Comunicazione pubblica, d’impresa e pubblicità. Nel primo caso, le conoscenze fornite vengono ulteriormente approfondite e incanalate al fine di formare operatori capaci di gestire con efficacia i flussi comunicativi inerenti lo sfruttamento del patrimonio inteso in senso ampio. Questo, infatti, include non solamente i beni storico artistici e monumentali, di cui peraltro la Sicilia e l’Italia abbondano, ma anche l’enogastronomia o i patrimoni immateriali. Nel secondo caso, si sviluppano maggiormente i temi legati alla pubblicità e ai media digitali. Entrambi i Corsi beneficiano di un accordo con l’Università “Al Manar” di Tunisi grazie al quale è possibile (ma non obbligatorio) ottenere un doppio titolo di studio che ha valore legale sia in Italia sia in Tunisia. Tale possibilità è finanziata dalla Comunità europea con il programma Erasmus+. Il mercato lavorativo cui si orienta un laureato in Scienze della comunicazione prevede sia impieghi tradizionali sia innovativi. I primi vanno dagli uffici preposti alla comunicazione dei più diversi Enti (URP), all’insegnamento (classe A65), fino al giornalismo e agli enti museali. I secondi comprendono tutti quei lavori dinamici che si delineano a partire nuovi contesti economici come quelli che riguardano il turismo, settore in cui sono necessarie competenze sempre crescenti per essere competitivi.