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Scienze della Comunicazione per i Media e le Istituzioni

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Qual è l’obiettivo del corso? Cos'è?
A cosa prepara?

Il Corso di Studio in Scienze della Comunicazione per i Media e le Istituzioni è uno degli ambiti più innovativi nel panorama dell’alta formazione italiana, concepito per far fronte alla mutazione profonda del contesto culturale, sociale ed economico che si è prodotto a livello globale con la diffusione di strumenti di comunicazione sempre più complessi e pervasivi. Dalla politica al commercio, dalla scienza alla vita quotidiana, comunicare in maniera efficace è diventata la chiave per ottenere risultati inimmaginabili anche soltanto pochi anni fa. Questo ha comportato però la richiesta di competenze sempre maggiori per misurarsi efficacemente in un’arena che allarga ogni giorno i suoi confini. Il Corso dedicato ai Media e alle Istituzioni si incentra sulla conoscenza di base dei diversi media, sui linguaggi che utilizzano, le modalità di comunicazione che prevedono, gli scopi ai quali si prestano, ma anche gli aspetti sociologici, economici e tecnici che li riguardano, con una particolare attenzione ai media digitali. I campi di applicazione di tali conoscenze sono dunque i più diversi, vanno dal giornalismo alla comunicazione pubblicitaria, dalla televisione alla comunicazione pubblica. Da qualche tempo, infatti, soggetti come comuni, ospedali ed enti vari hanno l’obbligo di istituire Uffici per le Relazioni con il Pubblico (URP) che si sono dimostrati di grande efficacia nel miglioramento della qualità e delle performance.

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Cosa si impara?

Il campo di studi delle Scienze della Comunicazione è per sua stessa natura multidisciplinare e soggetto a un’evoluzione continua dei contenuti. Gli insegnamenti riguardano pertanto aree del sapere molto diverse fra loro, nella convinzione che per capire il mondo della comunicazione contemporaneo sia di cruciale importanza fare interagire conoscenze diverse specie se l’obiettivo è quello di innovare, come per l’appunto richiede l’industria produttiva contemporanea. Troviamo allora ambiti come la Sociologia, l’Informatica, il Marketing, l’Economia, la Filosofia politica, l’Estetica, la Semiotica, la Linguistica e la Sociolinguistica, ma anche il Cinema, la Musica, la Letteratura, e naturalmente le lingue, in particolare l’Inglese, divenuto una lingua franca nell’economia globale, ma, anche, l’Arabo che guarda, invece, a economie e mercati in grandissima crescita. Per un elenco completo delle materie si consiglia di consultare on-line l’Offerta Formativa Unipa (offweb.unipa.it).

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Cosa si può fare dopo?

Coloro che desiderano approfondire gli studi, acquisendo ulteriori strumenti volti all’ideazione, progettazione e realizzazione di prodotti comunicativi, possono accedere alla Laurea Magistrale in Scienze della Comunicazione Pubblica, d’Impresa e Pubblicità, che approfondisce le medesime tematiche del Corso triennale, oppure in Comunicazione per il Patrimonio Culturale. La seconda si focalizza sulla promozione del tradizionale patrimonio storico-artistico (musei, monumenti ecc.), ma anche su quello enogastronomico e naturalistico. In entrambi i casi, grazie a un accordo con l’Università “Al Manar” di Tunisi, è possibile (ma non obbligatorio) beneficiare della possibilità del doppio titolo di studio che ha valore legale sia in Italia, sia in Tunisia. Tale programma è finanziato dalla Comunità europea con il programma Erasmus+. Il mercato lavorativo cui si orienta un laureato in Scienze della Comunicazione è solo in parte delineabile. Gli impieghi istituzionali vanno dagli uffici preposti alla comunicazione dei più diversi enti, all’insegnamento (classe A65), fino al giornalismo e alle agenzie pubblicitarie. Accanto a questi, però, si danno molte nuove professioni che si sviluppano continuamente, come ad esempio il Social Media Manager, una figura che si occupa di gestire l’identità di aziende e personaggi pubblici nei Social Network.