Migrazioni, diritti, integrazione
Qual è l’obiettivo del corso? Cos'è?
A cosa prepara?
A cosa prepara?
Il Corso mira a formare esperti ed operatori anche con ruoli di responsabilità nel settore pubblico, privato e dei servizi nel campo dell'accoglienza e dell'integrazione dei migranti. Esso si colloca nell’ambito dei Migration Studies e presenta il carattere interdisciplinare tipico di tali esperienze di didattica e ricerca. All’interno di tale orizzonte culturale di riferimento, esso mira peraltro ad approfondire le tematiche giuridiche. Una simile scelta culturale e scientifica è in linea con un progetto di formazione di figure professionali destinate ad operare a vari livelli nel vasto campo della governance delle migrazioni, dell’accoglienza e dell’integrazione, per le quali è indispensabile una conoscenza delle categorie giuridiche di riferimento. Il taglio interdisciplinare e il confronto costante con discipline di ambito politico-sociale, storico ed economico sono funzionali, d’altra parte, alla formazione di una consapevolezza critica che fornisca ai laureati strumenti utili per valutare le politiche esistenti e contribuire a percorsi di rielaborazione delle politiche medesime.
Cosa si impara?
In linea con l’obiettivo di formare esperti ad ampio raggio dei fenomeni migratori e dei problemi dell’integrazione, il Corso si propone di fornire conoscenze multidisciplinari, in primo luogo giuridiche, ma anche sociali, politiche ed economiche. Il Corso, inoltre, al fine di favorire un’efficace applicazione delle conoscenze acquisite, presenta un taglio non solo teorico, ma anche pratico e si caratterizza per un forte collegamento con il mondo del lavoro. L’autonomia di giudizio e le capacità di valutazione critica saranno sviluppate anche grazie ad uno specifico insegnamento di carattere “clinico-legale” e a due laboratori, uno di comunicazione interculturale e uno di progettazione per finanziamenti nazionali e internazionali. Lo studente può scegliere tra due canali. Il primo è interamente in lingua inglese; il secondo prevede l'uso della lingua inglese solo per metà degli insegnamenti.
Cosa si può fare dopo?
Il laureato potrà accedere alle istituzioni pubbliche come funzionario o dirigente amministrativo in ambito ministeriale, regionale e locale nonché ai ranghi delle istituzioni sovranazionali e internazionali con funzioni di elevata responsabilità. Potrà altresì accedere al terzo settore, nell’ambito dei settori dell’accoglienza e dell’integrazione. L’elevata padronanza della lingua inglese raggiunta al termine del Corso favorirà l’impiego in ONG che operano all’estero.