Ingegneria delle Tecnologie per il Mare
Qual è l’obiettivo del corso? Cos'è?
A cosa prepara?
A cosa prepara?
Il percorso di studi è finalizzato alla formazione di un ingegnere con solida preparazione di base, che coniughi le tradizionali competenze dell’ingegneria industriale e meccanica con una visione più ampia e multidisciplinare delle problematiche ingegneristiche e delle soluzioni tecnologiche relative in special modo all’ambiente marino rispondendo così alla necessità, fortemente sentita dal territorio, di figure con formazione professionale in ambito ingegneristico, capaci di rappresentare un riferimento per il tessuto economico anche a livello locale, al fine di supportare processi di innovazione nel campo dell’ingegneria industriale in genere e nell’ambito delle applicazioni tecnologiche per il mare in particolare.
Cosa si impara?
Il laureato in Ingegneria delle Tecnologie per il Mare, rappresenta una figura professionale dalle solide fondamenta tecniche e metodologiche che grazie all'approccio ingegneristico ai problemi ed alle competenze trasversali acquisite, si pone come valido interlocutore tra i diversi attori favorendo una più efficace soluzione ai problemi. In tal senso, il primo anno è essenzialmente dedicato allo studio delle materie di base, il secondo anno è volto a maturare le necessarie conoscenze caratteristiche dell’ingegnere industriale ed infine al terzo anno il percorso si caratterizza molto più fortemente attraverso una serie di discipline dai contenuti maggiormente professionalizzanti, offrendo allo studente la possibilità di acquisire competenze più specificatamente legate alle applicazioni tecnologiche in ambiente marino. Tali applicazioni investono, oltre ad un ambito più strettamente meccanico legato ai temi della modellazione e della progettazione, anche i campi delle applicazioni marine dell’ingegneria ambientale e civile legate alla protezione dei litorali, nonché della produzione sostenibile di energia, acqua dolce e materie prime minerali dal mare, fino ad interessare l’ambito dell’ecologia marina, secondo una prospettiva multidisciplinare volta ad assicurare una visione ampia ed organica rispondendo ai bisogni di competenze trasversali oggi sempre più richieste dal mondo del lavoro e dalle imprese.
Cosa si può fare dopo?
La collocazione nel mercato del lavoro del laureato è ampia potendo interessare industrie meccaniche ed elettromeccaniche, aziende ed enti operanti nel settore dell'energia, imprese manifatturiere ed uffici tecnici di Pubbliche Amministrazioni. Inoltre, le competenze acquisite durante il corso di studi in ambiti strettamente attinenti alle professionalità legate al mare consentirà lo svolgimento di attività presso imprese operanti nel settore impiantistico e portuale, cantieri navali, aziende di itticoltura e compagnie di navigazione. Il superamento di un esame di stato per l'abilitazione all'esercizio della professione di ingegnere, attraverso l'iscrizione all'albo degli "Ingegneri Junior", consentirà di effettuare libera professione nell'ambito delle consulenze tecniche. Il laureato in Ingegneria delle Tecnologie per il Mare può completare la sua preparazione accedendo ad un corso di Laurea Magistrale prevalentemente, ma non solo, nell'ambito dell'Ingegneria Industriale.